Elenco Documenti Ufficiali

In questa sezione trovate i contributi che Istituzioni, pubbliche e private, hanno offerto nel definire la disciplina degli Enti senza scopo di lucro.

10-07-2013

CONSULTA LIBERAMENTE

Linee guida della Regione Lombardia in materia di trasformazione da associazione a fondazione

Le Linee Guida adottate dalla Regione Lombardia sono frutto di un lavoro tecnico congiunto tra Regione Lombardia, Consiglio Notarile di Milano e Prefettura di Milano. Il documento elencano i documenti che un’associazione non riconosciuta deve depositare per trasformarsi in fondazione e descrive i passaggi logico-sistematici attraverso cui i rappresentanti degli enti presenti al tavolo tecnico sono pervenuti alla conclusione dell’ammissibilità di questo tipo di trasformazione 

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13-05-2013

CONSULTA LIBERAMENTE

La trasformazione degli enti no profit- Studio n 32 del 2010- Consiglio del notariato

La trasformazione degli enti no profit. Studio approvato dalla Commissione Studi di Impresa il 15 aprile 2010.
Sommario:
1. La trasformazione dopo la riforma del diritto societario. Un nuovo modo di intendere il principio di continuità; 2. I limiti legali alla trasformazione: in particolare, l'art. 2500- octies ; 3. Limiti sistematici alla trasformazione: in particolare la trasformabilità della associazione non riconosciuta; 4. Fattispecie trasformative atipiche. In particolare la trasformabilità di associazione in fondazione (e viceversa); 5. Il procedimento nelle trasformazioni eterogenee atipiche; 6. Casistica emersa dalla prassi La trasformazione di associazione (non riconosciuta) in consorzio; 7. Segue . La trasformazione di comitato in associazione non riconosciuta; 8. Segue. La trasformazione di società consortile a responsabilità limitata in fondazione

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27-02-2013

CONSULTA LIBERAMENTE

Procedure standardizzate per la valutazione dei rischi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro

Il documento contiene la definizione della procedura standardizzata per la valutazione dei rischi ai sensi dell'articolo 6, comma 8, lettera f) e dell'articolo 29, comma 5, del DLgs 81/2008 unitamente alla modulistica per la redazione del documento di valutazione dei rischi aziendale

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08-08-2012

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Cambiamento destinazione urbanistica: esenzione degli oneri per le associazioni di promozione sociale

Parere offerto dalla Regione Emilia Romagna al Comune di Bologna

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16-07-2012

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Regolamento per l’applicazione dell’Imposta Municipale Propria

Linee guida per la predisposizione delle delibere e dei regolamenti di applicazione dell'Imposta Municipale Propria. Il documento è stato elaborato nell'ambito del progetto "Sviluppo della capacità di monitorare l'andamento dei costi di servizi e funzioni pubbliche nella prospettiva del federalismo fiscale", promosso dal Dipartimento delle Finanze per approfondire i temi inerenti al federalismo fiscale.

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29-03-2012

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Tavolo tecnico Agenzia delle Entrate Emilia Romagna - Forum del Terzo settore. Risposta a quesiti

Nel corso dell'incontro l'Agenzia delle Entrate regionale ha risposto ai seguenti quesiti:

1) Regime L. 398/1991 e limite di 516,46 € per pagamenti e versamenti (ex ART.25, L.  133/1999) con riferimento ai seguenti aspetti:

- per quale motivo alcune Agenzie delle Entrate ritengono estensibile il vincolo a tutte le associazioni senza scopo di lucro che abbiano optato per la L. n. 398/1991, nonostante il comma 5 dell'articolo 25 L.133/1999 lo contempli con esclusivo riferimento alle associazioni sportive dilettantistiche?

- per quale motivo il vincolo, ex comma 5 dell'articolo 25 L.133/1999, è considerato operante anche con riferimento ai versamenti da cassa a banca?

2) Modello EAS semplificato per le associazioni sportive dilettantistiche;

3) rimborsi spese per le trasferte effettuate dai soci;

4) cene sociali e ristorazione;5) libri verbali, documenti per le verifiche, modalità di adesione;

6) spesometro;

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29-02-2012

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Agenzia per il Terzo Settore - Relazione anno 2011

Il dossier sintetizza il lavoro svolto dall'Agenzia per le ONLUS, ora Agenzia per il Terzo Settore, nel corso del 2011. Oltre al ruolo assolto nei diversi tavoli istituzionali, l'Agenzia ha adottato i seguenti Atti di indirizzo: 

1) in relazione alle partecipazioni di controllo detenute da Onlus in soggetti aventi qualifica di impresa sociale;

2)  Linee guida e schemi per la redazione del bilancio sociale delle organizzazioni  non profit;

3)  Linee guida sulla  contestuale  iscrizione  di  un’associazione  di  promozione  sociale  nel  Registro di cui all’art. 7 della L. n. 383/2000 e nell’Anagrafe Unica delle Onlus di cui all’art. 11 del D.Lgs.  n. 460/1997;

4) sulla configurabilità del Trust Onlus;

5) documento di approfondimento sulle distorsioni derivanti dall’applicazione delle disposizioni  regolamentari inerenti al cinque al mille;

6) linee guida sulla definizione di criteri e di modelli per la partecipazione del terzo settore alla  determinazione delle politiche pubbliche a livello locale;

7) linee interpretative sulla nozione di diritti civili;

8) linee interpretative sulla nozione di soggetto svantaggiato.

L'Agenzia ha inoltre espresso parere sulle seguenti materie:

1) i presupposti per l’iscrizione al REA degli enti non profit;

2) conflitto di interessi in un’associazione Onlus;

3) Organizzazione di volontariato e cessione di convenzione per la gestione di servizi di carattere

socioassistenziale;

4) possibilità per un’associazione iscritta nel registro delle Associazioni di promozione sociale di svolgere  attività radiofonica;

5) trasformazione di una Fondazione Onlus in S.r.l.;

6) requisiti necessari per iscrizione di associazioni e fondazioni riconosciute nelle liste del cinque per mille;

7) l’attività di gestione di ostelli e alberghi della gioventù svolta da parte di un’associazione iscritta nel  registro delle Associazioni di promozione sociale;

8) qualifica di Onlus e modifiche statutarie ai fini dell’ottenimento dell’idoneità di ONG.

       

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08-02-2012

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Agenzia per il Terzo Settore - Linee interpretative sulla nozione di “tutela dei diritti civili”

Agenzia per il Terzo Settore - Linee interpretative sulla nozione di "tutela dei diritti civili"

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08-02-2012

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Agenzia per il Terzo Settore - Linee interpretative sulla nozione di soggetto svantaggiato”

Linee interpretative sulla nozione di soggetto svantaggiato

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31-12-2011

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Agenzia per il Terzo Settore - Linee guida in materia di partecipazione e rappresentanza del terzo settore alla determinazione delle politiche pubbliche

Indice

1. INTRODUZIONE
 
Il perché di linee guida in materia di partecipazione e rappresentanza del terzo settore alla determinazione delle politiche pubbliche 

La struttura del documento

2. LE RAGIONI DELLA PARTECIPAZIONE DEL TERZO SETTORE ALLA DEFINIZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE 
Il Terzo settore come espressione della capacità auto-organizzative della società civile e la legittima aspirazione a partecipare alla definizione delle politiche pubbliche  

I tentativi esistenti di assicurare la partecipazione del Terzo settore ed i relativi limiti

La necessità di dettare regole per assicurare la qualità della partecipazione del Terzo settore 

3. ALCUNI PRINCIPI FONDAMENTALI DA CUI PARTIRE PER COSTRUIRE LA PARTECIPAZIONE E LA RAPPRESENTANZA DEL TERZO SETTORE ALLA DETERMINAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE

Il riferimento ai principi costituzionali: il principio di solidarietà quale leva per l’effettiva partecipazione ai processi decisionali 

Il principio di eguaglianza e la partecipazione alla vita sociale, economica e politica 

Il principio di sussidiarietà 

Il legame tra fiducia, trasparenza e responsabilità 

4. IL TERZO SETTORE E LA CURA DELL’INTERESSE GENERALE 
Partecipare a cosa: l’apporto del Terzo settore alla definizione di (tutte le) politiche pubbliche 

Implicazioni organizzative per i soggetti istituzionali: A) l’ufficio unico per i rapporti con il Terzo settore

Implicazioni organizzative per i soggetti istituzionali: B) il coinvolgimento del Terzo settore in tutte le scelte strategiche a forte impatto sul territorio 

Quando deve intervenire il Terzo settore 

5. LA PARTECIPAZIONE ATTRAVERSO SEDI STRUTTURATE ED IL PROFILO DELLA RAPPRESENTANZA
La partecipazione attraverso sedi strutturate  

Rappresentanza esterna: il coinvolgimento di tutti i segmenti del Terzo settore 

L’istituzione di un’unica sede di partecipazione 

Rappresentanza interna: le regole per individuare i soggetti chiamati a rappresentare le varie espressioni del terzo settore  

Le modalità per garantire una partecipazione effettiva 

6. LA PARTECIPAZIONE PROCEDIMENTALE 
Gli elementi distintivi della partecipazione procedimentale rispetto alla partecipazione organica e alla partecipazione diffusa  

I profili della partecipazione procedimentale 

Le tecniche per rendere efficace il confronto tra organismi del terzo settore ed istituzioni 

L’oggetto: verso una estensione delle materie rispetto alle quali acquisire l’apporto partecipativo del terzo settore  

Il profilo temporale 

7. LA PARTECIPAZIONE “SENZA RAPPRESENTANZA” O PARTECIPAZIONE DIFFUSA 

Vincoli procedurali al decisore 

La discussione pubblica 

L’uso del web per la partecipazione 

8. Il RUOLO DELL’AGENZIA PER IL TERZO SETTORE 

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