in abbonamento
Le associazioni potrebbe decidere di agevolare i soci garantendo servizi medici (es: studio del medico sportivo all’interno di una ASD o SSD) o paramedici (es: prestazioni del fisioterapista) all’interno della propria sede. Ciò è possibile solo espletando una serie di adempimenti diversificati a seconda delle modalità gestionali adottate, in quanto l’associazione, in questo caso, assume la veste di struttura sanitaria privata.
consulta liberamente
Proviamo qui a sintetizzare la storia dell’istituto segnalando da ultimo l’interessante sentenza della Commissione tributaria regionale Lombardia n. 702 depositata il 19 febbraio scorso.
in abbonamento
Alcune indicazioni sulle CU trasmesse da Sport e Salute
consulta liberamente
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha adottato, con il Decreto n. 72 del 31 marzo 2021, le Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni (P.A.) ed enti del terzo settore (ets) negli artt. 55, 56 e 57 del DLgs 117/2017, meglio noto come codice del terzo settore.
in abbonamento
La circolare affronta il tema del bilancio con un focus sullo schema di bilancio per gli enti del terzo settore ammessi alla redazione del rendiconto per cassa
consulta liberamente
Proroghe anche per associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e ONLUS
Linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative
La riforma come opportunità per le associazioni (e le società) sportive dilettantistiche.
Pubblicata dall'Agenzia delle Entrate la guida per ASD/SSD per la definizione agevolata delle liti pendenti (PACE FISCALE)
Lo studio esamina la nuova disciplina dell’impresa sociale introdotta con il d.lgs. 3 luglio 2017, n. 112 e successivamente integrata dal d.lgs. 20 luglio 2018, n. 95. Dopo aver approfondito la questione, rilevante sul piano operativo, degli adeguamenti statutari e del termine per procedervi, viene approfondito il tema della nozione di impresa sociale e dell'applicabilità, nei limiti della compatibilità, delle norme del Codice del Terzo settore. Si passa, quindi, alla disamina degli elementi che caratterizzano la disciplina dell’impresa sociale, quali lo svolgimento di attività di impresa di interesse generale, l'assenza dello scopo di lucro, la denominazione, le cariche sociali, gli organi di controllo interno, i procedimenti di ammissione ed esclusione, la disciplina della struttura proprietaria e dei gruppi, le scritture contabili, il coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle attività.
Lo studio affronta, poi, i profili concernenti la costituzione e la pubblicità dell'impresa sociale e le operazioni di trasformazione, fusione, scissione, cessione d'azienda e devoluzione del patrimonio, dedicando particolare attenzione alle norme di coordinamento con la disciplina delle cooperative.
Vengono, infine, esaminati il lavoro nell'impresa sociale, le procedure concorsuali, il monitoraggio, ricerca e controllo, il fondo per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali, le misure di sostegno economico.
Le risposte dell'Agenzia delle Entrate ai quesiti posti dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti
La riforma del Terzo settore, avviata con la legge delega del 2016 (legge 6 giugno 2016, n. 106), ha trovato compimento nell’agosto scorso con l’adozione dei relativi decreti attuativi e, per quanto più da vicino ci occupa in questa sede, dei d.lgs. 3 luglio 2017, n. 112 (di riforma della disciplina dell’impresa sociale) e del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (che contiene il Codice del Terzo settore). La rilevanza della riforma in atto, nonché l’ampiezza dei temi affrontati, ha suggerito l’opportunità di dedicare diversi documenti monotematici di approfondimento dei principali contenuti della medesima.
In questa occasione, si è ritenuto utile intervenire con un approfondimento della disciplina transitoria che interessa i richiamati decreti legislativi n. 112 e 117. Detti decreti attuavi, infatti, sono entrati in vigore rispettivamente il 20 luglio 2017 e il 3 agosto 2017, ma contengono disposizioni con diversa efficacia temporale che hanno suscitato incertezze operative negli esperti del settore.
INTRODUZIONE
PARTE PRIMA - FORME DI IMPEGNO
Cap.1 - Il "lavoro gratuito".
Par.1 - La qualificazione della collaborazione gratuita.
Par.2 - Il rimborso delle spese sostenute
Cap.2 - Il servizio civile
Par.1 - La definizione di "servizio civile".
Par.2 - I soggetti che possono attivarlo.
Par.3 - Come diventare operatori in servizio civile.
Par.4 - Il servizio civile regionale.
Cap.3 - Stage e tirocini.
Par.1 - Gli stage o tirocini "tipici".
Par.2 - Gli stage o tirocini "atipici".
Cap.4 - Gli emolumenti in ambito sportivo
Par.1 - Premesse.
Par.2 - Chi può erogare compensi sportivi.
Par.3 - Cosa sono i compensi sportivi.
Par.4 - Il trattamento fiscale.
Par.5 - Il regime previdenziale e assicurativo.
Par.6 - Gli adempimenti a carico del sodalizio
Par.7 - Gli adempimenti a carico del percettore.
Par.8 - Le collaborazioni amministrativo gestionali.
Par.9 - Aspetti previdenziali ed assicurativi delle collaborazioni amministrativo-gestionali.
Par.10 - Adempimenti conseguenti all'instaurazione di collaborazioni amministrativo - gestionali.
Cap. 5 - Gli emolumenti in ambito musicale.
Par.1 - Premesse
Par.2 - Cosa si intende per cori, bande musicali e filodrammatiche e chi può percepire questi rimborsi forfettari.
Par.3 - I chiarimenti dell'ENPALS.
Cap.6 - Dipendenti pubblici in prestito: una opportunità a tempo determinato.
Par.1 - Premesse
Par.2 - Quanto resta aperta la finestra ed entro quando è possibile presentare la richiesta.
Par.3 - Quali dipendenti pubblici possono accedere.
Par.4 - Quale tipo di impegno è richiesto al lavoratore.
Par.5 - In quali organizzazioni è possibile svolgere l'attività di volontariato.
Par.6 - Una facoltà dell'Amministrazione, non un diritto del lavoratore.
Par.7 - Cosa succede quando si va veramente in pensione.
PARTE SECONDA - LE COLLABORAZIONI DI NATURA AUTONOMA.
Cap.1 - La prestazione del titolare di partita IVA.
Par.1 - Gli adempimenti a carico del professionista.
Par.2 - Gli adempimenti a carico del sodalizio.
Cap.2 - La collaborazione occasionale pura.
Par.1 - Qualificazione del rapporto.
Par.2 - Trattamento fiscale del compenso erogato.
Par.3 - Aspetti previdenziali ed assicurativi.
Par.4 - Adempimenti a carico del committente.
Cap.3 - La collaborazione occasionale coordinata.
Par.1 - Qualificazione del rapporto.
Par.2 - Trattamento fiscale del compenso erogato.
Par.3 - Aspetti previdenziali ed assicurativi
Par.4 - Adempimenti a carico del committente.
Cap.4 - La collaborazione occasionale accessoria.
Par.1 - Qualificazione dei rapporti.
Par.2 - Prestazioni riconducibili alle collaborazioni occasionali di tipo accessorio.
Par.3 - Gli adempimenti a carico del collaboratore.
Par.4 - Gli adempimenti a carico del committente.
Par.5 - La quantificazione del compenso.
Par.6 - La tutela assicurativa.
Cap 5 - La collaborazione coordinata e continuativa a progetto.
Par.1 - Qualificazione del rapporto di collaborazione a progetto
Par.2 - Definizione degli accordi contrattuali.
Par.3 - Effetti dell'omessa individuazione di uno specifico progetto, programma di lavoro o fase di esso in sede di affidamento dell'incarico.
Par.4 - Collaborazione a progetto e previsione di un un orario di lavoro.
Par.5 - Quantificazione del compenso.
Par.6 - Estinzione del rapporto.
Par.7 - Corresponsione del compenso all'associato e relativo trattamento fiscale
Par.8 - Aspetti previdenziali e assicurativi.
Par.9 - Adempimenti a carico del committente
Cap.6 - Le collaborazioni coordinate e continuative.
Cap.7 - Le indennità di carica.
Cap. 8 - Il contratto di associazione in partecipazione.
Par.1 - Qualificazione del rapporto.
Par.2 - Instaurazione del rapporto
Par.3 - Adempimenti a carico del sodalizio.
Par.4 - Corresponsione del compenso all'associato e relativo trattamento fiscale.
Par.5 - Aspetti previdenziali ed assicurativi
APPENDICE
MODELLI
NOTE
Il Modello EAS è stato introdotto dall’articolo 30 del Decreto-legge 29/11/2008 n.185 come strumento per agevolare l’attività di verifica fiscale diretta agli enti associativi, anche se l’obbligo è stato esteso alle società sportive dilettantistiche.
Per ricordare gli elementi caratterizzanti l’istituto qui di seguito trovate approfonditi i seguenti aspetti:
1) chi è tenuto e chi è esonerato dalla trasmissione del Modello EAS? Disciplina attuale e disciplina futura;
2) quali informazioni sono richieste dal Modello EAS?
3) come si compila il Modello EAS semplificato?
4) come si trasmette il Modello EAS?
5) cosa succede se non lo presento?
6) come posso ravvedermi? Quali effetti produce il ravvedimento?
7) la scadenza del 31 marzo.
INDICE:
1. il contesto ed il quadro normativo
2. quando riprendere le attività e nel rispetto di quali regole?
3. come riprendere le attività in sicurezza?
- premesse
- linee guida e protocolli
- la valutazione del rischio e la definizione delle misure di sicurezza
4. profili di responsabilità:
- cosa verificano gli organi competenti in materia di controlli?
- quali strumenti adottare per tutelarsi?
- quale relazione c’è tra sicurezza nei luoghi di lavoro e le misure di sicurezza COVID?
- se qualcuno si infetta il legale rappresentante ne risponde civilmente e penalmente?
- il trattamento dei dati e profili di privacy.
Allegati
Schede sintetiche dei protocolli di maggiore interesse
Il documento sintetizza i presupposti di legge e le indicazioni di Sport e Salute per supportare i collaboratori sportivi nella presentazione dell'istanza per l'indennità
PREMESSE
PARTE PRIMA - LA DISCIPLINA COMUNE
PARTE SECONDA - LA DISCIPLINA DISTINTA A SECONDA DELLA TIPOLOGIA DI DESTINATIARIO.
I. IL 5xMILLE PER GLI ENTI DEL VOLONTARIATO.
II - IL 5xMILLE LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE
DILETTANTISTICHE.III - IL 5xMILLE PER GLI ENTI DELLA RICERCA SCIENTIFICA E
UNIVERSITARIA.
IV - IL 5xMILLE PER GLI ENTI DELLA RICERCA SANITARIA
V - IL 5xMILLE PER GLI ENTI CHE SVOLGONO LE ATTIVITÀ DI TUTELA, PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEI
BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
PARTE TERZA - COME SI ESERCITA L’OPZIONE DEL 5XMILLE
APPENDICE
Le presenti indicazioni sono dirette ad associazioni che accedono a benefici fiscali in qualità di enti non commerciali di tipo associativo o di Enti del Terzo Settore, atteso che alcuni vincoli ivi contemplati non riguardano necessariamente le altre realtà associative.
Ci soffermiamo in particolare sui seguenti aspetti:
1. chi può partecipare all’assemblea,
2. l’istituto della delega,
3. come convocare l’assemblea elettiva,
4. l’individuazione dei candidati e l’ammissibilità della candidatura,
5. come si deve svolgere l’assemblea,
6. gli adempimenti connessi all’elezione,
7. il passaggio di consegne.
Anche le associazioni ed i circoli sono chiamati a predisporre le CU2020 per i lavoratori retribuiti nel corso del 2019.
Siete interessati ad avere maggiori informazioni sui nostri servizi?
Non esitate a contattarci.
I nostri uffici sono presenti a:
Bologna - Sede legale ed operativa
Via S. Maria Maggiore n.1
40121 Bologna
Tel. 051/238958
Fax 051/225203
Si accede anche da Via Riva di Reno n.75/3, terzo piano, ingresso UISP Comitato Regionale Emilia Romagna
Reggio Emilia - Sede decentrata
c/o UISP Comitato Reggio Emilia
Via Tamburini n.5
42100 Reggio Emilia (RE)
Tel. 0522/267207
Fax: 0522/332782
Si riceve su appuntamento.
Resta aggiornato sulle nostre novità
© 2016 Arsea s.r.l - via S.Maria Maggiore, 1 - 40121 Bologna - P.IVA 02223121209